Gli effetti incrociati degli ormoni sulle arterie e sul cuore

Gli squilibri ormonali hanno effetti a diversi livelli sulla salute delle arterie e del cuore. La ricerca su questo tema è ancora in corso e le supplementazioni ‘fai-da-te’ sono pericolose. Un gioco di squadra fra endocrinologi e cardiologi però può avere effetti sorprendenti.

All'inizio della terza età i problemi di salute percepiti come più gravi riguardano il cuore. Non esiste ancora un quadro chiaro dei rapporti complessi fra il sistema endocrino nel suo complesso e la funzionalità cardiovascolare. Sicuramente esistono meccanismi diretti e indiretti di azione fra una serie di ormoni: principalmente quelli tiroidei, il DHEA, gli estrogeni, il testosterone e il rischio maggiore o minore di sviluppare o aggravare patologie cardiovascolari. A volte gli effetti sono ambigui e l'assunzione arbitraria di cosiddetti integratori può aggravare la situazione.
Ogni intervento richiede un attento gioco di squadra fra cardiologi ed endocrinologi particolarmente preparati e attenti all'evoluzione della ricerca scientifica.

Menopausa/andropausa

Sono noti gli effetti, sostanzialmente negativi della menopausa. Con il suo insorgere le donne perdono quella ‘protezione’ di cui godevano – a differenza degli uomini – più o meno per tutti i rischi cardiovascolari. Anche per i maschi la situazione si aggrava. Se troppo testosterone affatica il cuore, troppo poco potrebbe aumentare la probabilità di arresti cardiaci improvvisi. Inoltre, alti livelli di ormoni androgeni sia negli uomini sia nelle donne, possono aumentare la massa ventricolare sinistra.

Iper/ipo tiroidismo

L'ipertiroidismo, oltre ad accelerare la frequenza cardiaca e aumentare la pressione del sangue, facilita la formazione di trombi e la fibrillazione atriale. Queste alterazioni di solito si risolvono curando adeguatamente l’ipertiroidismo. Tra le persone con ipertiroidismo non compensato è molto frequente la fibrillazione atriale. Nell’ipertiroidismo non adeguatamente trattato, è più probabile l’infarto del miocardio o l’insufficienza cardiaca. [Per approfondire l’ipertiroidismo nell’anziano leggi qui].
Sia l’ipotiroidismo clinicamente evidente, che quello subclinico, hanno effetti negativi: il cuore batte più lentamente, si contrae con meno forza e quindi pompa meno sangue nelle arterie. L’ipotiroidismo favorisce inoltre l’accumulo di colesterolo. Anche in questo caso un trattamento adeguato della tiroide riduce moltissimo o annulla gli effetti negativi. [Per approfondire l’ipotiroidismo nell’anziano leggi qui].

DHEA

Il DHEA (deidroepiandrosterone) è lo steroide più diffuso nell’organismo, la materia prima con la quale il corpo produce il testosterone e ha quindi effetti in linea di massima simili.
Attenzione però: compensare con supplementi di DHEA il calo fisiologico (fino al 90%) della sua produzione nel corso della vita non ha necessariamente effetti positivi sul cuore: potrebbe infatti aumentare la formazione di placche di grasso sulle arterie. Gli effetti sull’umore, sul benessere e sulla formazione del grasso non sono confermati. Si sconsiglia quindi di assumerlo come ‘elisir di lunga vita’, anche se potrebbe essere prescritto in casi specifici (per esempio forme di insufficienza adrenalinica, osteoporosi e atrofia vaginale).